LIBERTÀ DELLA SCIENZA E POLITICA
iflessioni sulle valutazioni scientifiche nella prospettiva del diritto costituzionale
Autore: DEL CORONA
Categoria: Giurisprudenza e diritto
Editore: GIAPPICHELLI EDITORE
Cod. Editore:
ISBN: 9788892144552
Pubblicazione: Gennaio 2023
Pagine: 305
Prezzo: € 45,00
Descrizione
Il presente lavoro affronta il tema della relazione tra decisione politica e sapere scientifico. Si tratta di un tema ampio, complesso, che coinvolge settori anche molto diversi tra loro e che può quindi essere trattato sotto profili e prospettive diverse. Sin da subito è parso però chiaro che, quale che fosse la prospettiva selezionata, una riflessione sulla relazione tra scienza e politica non potesse che prendere le mosse da un'attenta analisi della nozione di scienza.
Rispondere all'interrogativo che cosa è scienza? è però risultata un'impresa assai ardua, che avrebbe già di per sé potuto essere oggetto di un autonomo lavoro. Semplificazioni, imprecisioni e omissioni sul tema sono state dunque inevitabili, e me ne scuso in anticipo. Tuttavia, prendere le mosse dall'analisi, per quanto approssimativa, del concetto di scienza ha reso possibile l'individuazione di alcuni aspetti essenziali per la prosecuzione del lavoro: il riferimento è, ad esempio, alla presa d'atto dei profondi cambiamenti che hanno interessato la scienza nel corso dei secoli; della portata dirompente che la nascita della scienza moderna ha avuto sull'evoluzione della società, ivi anche sulla possibilità stessa che le democrazie liberali potessero affermarsi e prosperare; di come il modo di concepire la scienza sia mutato profondamente nel corso dell'ultimo secolo, con l'affermarsi in particolare nella filosofia della scienza del pensiero relativista e con il conseguente crollo del mito della scienza come fonte di certezze assolute, e di come tali cambiamenti abbiano inciso sulla modalità della politica di rapportarsi con la scienza.
Ma soprattutto, dall'analisi del concetto di scienza è emerso come lo stesso presenti un margine ineliminabile di indeterminatezza. Se sussiste infatti un nucleo centrale di discipline che può senza particolari dubbi essere incluso nel concetto di scienza, ve ne sono al contempo molte altre rispetto alle quali la qualificazione in termini di scienze è assai meno certa. Si è dunque compreso come qualsiasi discorso sulla scienza richieda una scelta a monte, di delimitazione del campo di indagine: occorre chiarire a priori quale accezione di scienza, più o meno ampia, si intenda accogliere, ossia con quanta flessibilità si intenda valutare la presenza di talune caratteristiche proprie della scienza moderna - quali quella di operare sulla base di un metodo empirico, di interrogare la natura tramite esperimenti, di avere una certa capacità predittiva.
Nel presente lavoro la scelta è stata di tendenzialmente concentrare l'attenzione su una nozione piuttosto restrittiva di scienza, in cui certamente rientrano le c.d. scienze dure e le scienze naturali, ma non altre discipline, quali alcune delle scienze sociali. Ciò, non perché si ritenga che tali ultime discipline non possano essere qualificate come scienze, ma principalmente per rispondere a un'esigenza di semplificazione: come detto sopra, il tema che si è voluto affrontare presenta un elevato grado di complessità, per cui si è ritenuto opportuno, nell'ambito di tale primo approccio, escludere dall'analisi, o quantomeno non porre al centro della stessa, discipline che - si pensi in particolare alle scienze economiche -, seppur per taluni aspetti possono considerarsi scienze, per altri si confondono e si intrecciano con la politica. La confusione che nell'ambito di tali discipline può venire a crearsi tra tesi scientifica e posizione politica complica infatti notevolmente un rapporto già di per sé difficile e rende necessarie riflessioni, precisazioni, e accorgimenti ulteriori, cui non è stato possibile dedicare spazio nell'ambito del presente volume.
Analizzato il concetto di scienza, il lavoro ha preso poi le mosse da un'ulteriore domanda: ci si è in particolare interrogati su quale sia lo statuto costituzionale della scienza, ossia su come possa dirsi qualificata e considerata la scienza nella Costituzione.
Ed è quanto emerso dal tentativo di rispondere a tale interrogativo ad aver fornito la chiave di lettura per il prosieguo del lavoro. Il tema del rapporto tra politica e scienza è stato quindi affrontato avendo come punto di riferimento le indicazioni e i principi che si è ritenuto potersi trarre dalle disposizioni che la Costituzione dedica alla scienza.
Tramite la lente dei principi costituzionali sulla scienza si sono analizzate le carenze e le possibilità di miglioramento che sussistono nel rapporto che il potere legislativo e il potere amministrativo hanno con la scienza.
Le problematiche così individuate sono emerse in modo ancor più evidente nel corso della pandemia da Covid-19, ragione per cui si è deciso di concludere il lavoro con un capitolo dedicato all'esperienza pandemica, in cui è stato possibile analizzare alcune vicende verificatesi nel corso della pandemia che offrono interessanti spunti di riflessione sul rapporto tra politica e scienza ed elaborare alcune ipotesi circa l'impatto che tale esperienza potrà avere sul tema oggetto di studio.
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Ediz.: Settembre 2022
Cod.Barre: 9788892143296
Pagine : 513
Categoria: Giurisprudenza e diritto
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